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http://www.ilpost.it/2016/03/19/libri-padri-pessimi/

Da qualche parte ho scritto un titolo per iniziare il mio, di libro, sul tema padri e figli.

Cercavo un padre.

Il guaio è che dovrei parlare del mio. E li mi fermo. Si. Mi fermo. Incapace di inquadrare un personaggio, una storia, in una storia che è la mia. Credo oggi, di poterlo fare. Nel racconto di un uomo che della morte ha fatto l’intero tema della sua vita.

Io sono siciliano. Di Palermo.

Il termine sicilianità caratterizza – insieme a lu sicilianu, ovvero la lingua siciliana – quell’insieme dei caratteri attribuiti all’uomo di Sicilia, tipici cioè del siciliano, definiti anche sicilitudine, ovvero – citando Leonardo Sciascia:

« La sostanza di quella nozione della Sicilia che è insieme luogo comune, idea corrente, e motivo di univoca e profonda ispirazione nella letteratura e nell’arte. »
La sicilianità ovviamente nasce dalle stratificazioni storiche che la Sicilia e i siciliani hanno vissuto. Il passaggio di molte dominazioni: greca, punica, romana, araba, bizantina, Spagnola, francese e via discorrendo, hanno inciso indubbiamente nel carattere e nella mentalità dei siciliani determinando aspetti identitari forti rispetto alla restante parte d’Italia.

Il filosofo Manlio Sgalambro, autore, insieme al musicista Franco Battiato, dell’opera lirica Il cavaliere dell’intelletto dedicata a Federico II di Svevia nell’ottavo centenario della nascita (Jesi, 26 dicembre 1194), nell’introduzione Teoria della Sicilia afferma:

« Il sentimento insulare è un oscuro impulso verso l’estinzione. L’angoscia dello stare in un’isola, come modo di vivere rivela l’impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordiale. La volontà di sparire è l’essenza esoterica della Sicilia.

Il filosofo Manlio Sgalambro, autore, insieme al musicista Franco Battiato, dell’opera lirica Il cavaliere dell’intelletto dedicata a Federico II di Svevia nell’ottavo centenario della nascita (Jesi, 26 dicembre 1194), nell’introduzione Teoria della Sicilia afferma:

« Il sentimento insulare è un oscuro impulso verso l’estinzione. L’angoscia dello stare in un’isola, come modo di vivere rivela l’impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordiale. La volontà di sparire è l’essenza esoterica della Sicilia. Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere. La storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori. Ma dietro il tumulto dell’apparenza si cela una quiete profonda. Vanità delle vanità è ogni storia! La presenza della catastrofe nell’anima siciliana si esprime nei suoi ideali vegetali, nel suo taedium storico, fattispecie nel Nirvana. La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico. Solo nel momento felice dell’arte quest’isola è vera. »

La storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori. Ma dietro il tumulto dell’apparenza si cela una quiete profonda. Vanità delle vanità è ogni storia! La presenza della catastrofe nell’anima siciliana si esprime nei suoi ideali vegetali, nel suo taedium storico, fattispecie nel Nirvana. La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico. Solo nel momento felice dell’arte quest’isola è vera.

Call to action: Se ne può parlare?…Dimmi cosa ne pensi. Con i modi. Obviuosly!

 

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Poichè ogni isolano avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere. La presenza della catastrofe è l’anima dell’isolano.

In breve, mio padre.

 

Uomini di traverso

Gli uomini di traverso sono quegli uomini che hanno scelto di no chinare il capo, mentre tutti si inchinavano al potere. Hanno puntato i piedi o semplicemente hanno detto quello che pensavano. Ed hanno segnato una via. Uomini che magari, non sono tanto conosciuti, ma di cui vale la pena raccontarne la storia.

Ne ho una carrellata. Un Pantheon, come lo chiamo io. Un pantheon di eroi che hanno costruito il mio spirito ed il mio modo di VEDERE e CONDIVIDERE il Mondo!

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Io che sono Siciliano, Pirandelliano, cresciuto nel mito del culto del Fallimento, della tragedia che è la vita di colui che è nato per morire. Perchè? Perchè? Si chiede ogni giorno il Siciliano “Perchè mi tocca morire?” perdendo ogni attimo presente, consegnato all’oblio del racconto, Lu Cuntu, che qui è nato.

Il primo, giusto perchè con lui è partita l’idea, è Nikola Tesla.Anche se l’idea è nata con Beppe Viola, giornalista sportivo.

A seguire ci sono Alan Touring, Noam Chomsky e Petru Fudduni, Il Maresciallo Maniscalco e Victor Hugo. Jorge Louis Borges e Pessoa. Flaiano ed il “Gran Lumbard” Carlo Emilio Gadda.

 

 

 

 

 

Beppe Viola

Beppe Viola

https://it.wikipedia.org/wiki/Beppe_Viola

« Le telecronache si fanno per mangiare, le altre cose per vivere. »

(Beppe Viola)                                                                                                                                       Giuseppe “Beppe” Viola (Milano, 26 ottobre 1939 – Milano, 17 ottobre 1982) è stato un giornalista, scrittore e umorista italiano.
« (…) Era nato per sentire gli angeli e invece doveva, oh porca vita, frequentare i bordelli. (…) Povero vecchio Pepinoeu! Batteva con impegno la carta in osteria e delirava per un cavallo modicamente impostato sulla corsa; tirava mezzo litro e improvvisava battute che sovente esprimevano il sale della vita. Aveva un humour naturale e beffardo: una innata onestà gli vietava smancerie in qualsiasi campo si trovasse a produrre parole e pensiero. Lavorò duro, forsennatamente, per aver chiesto alla vita quello che ad altri sarebbe bastato per venirne schiantato in poco tempo. Lui le ha rubato quanti giorni ha potuto senza mai cedere al presago timore di perderla troppo presto. La sua romantica incontinenza era di una patetica follia. Ed io, che soprattutto per questo lo amavo, ora ne provo un rimorso che rende persino goffo il mio dolore… »
(Gianni Brera, È morto Giuseppe “Pepinoeu” Viola. Aveva 43 anni!, la Repubblica, 19 ottobre 1982)

Beppe Viola è morto improvvisamente a 42 anni, mentre era nella sede Rai di Milano, per una emorragia cerebrale, durante il montaggio di un suo servizio sulla partita Inter-Napoli.

Cresciuto nella città meneghina, qui ha svolto gran parte del suo lavoro come giornalista sportivo. Ha iniziato a scrivere di sport a metà degli anni cinquanta collaborando all’agenzia Sportinformazione, passando poi in RAI nel 1961. Per la televisione ha lavorato come redattore, come inviato speciale e – dopo una parentesi come radiocronista – anche come telecronista sportivo (calcio, pugilato, ippica, motori). Per la RAI ha inoltre firmato un lungo documentario sulla Mille Miglia e ha partecipato ad alcune edizioni della Domenica Sportiva.

Ha tenuto per anni su Linus la rubrica Vite Vere e ha scritto molte canzoni in coppia con Enzo Jannacci, tra le quali Tira a campà e Rido. Nel campo del cinema ha lavorato come sceneggiatore e dialoghista (Romanzo popolare (anche cameo) e Cattivi pensieri con Ugo Tognazzi), mentre per il cabaret contribuì alla creazione dei testi del gruppo storico dei comici che facevano riferimento al Derby Club di Milano (Massimo Boldi, Teo Teocoli, Giorgio Porcaro, Cochi e Renato, Enzo Jannacci, Felice Andreasi, Gianni Magni, Paolo Villaggio, Lino Toffolo).

 

Montema’: Credimi stò mentendo.

 

E’ il titolo di un libro che Montemà presenta in questo video. A questo aggiungo il link al post dei libri consigliati da Bill Gates.

http://www.ilpost.it/2015/05/20/libri-consigliati-bill-gates/

Uno di questi è “How to Lie With Statistics” di Darrell Huff (Mentire con le statistiche, Monti & Ambrosini Editori)
Pubblicato nel 1954 e ristampato di recente in una nuova edizione, il libro spiega con uno stile divulgativo molto chiaro in che modo le statistiche e i numeri possono essere utilizzati per ingannare le persone, insegnando al lettore a difendersi.

E’ sempre il Montemà che spiega in un suo video come Darrell Huff basandosi su dati certi di ricerche statistiche riesce a dimostrare che la violenza è diminuita sensibilmente negli ultimi cent’anni a livello globale. Mentre l’informazione vuol farci credere il contrario.

Marco Montemagno

 

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Montemà è uno da tenere d’occhio!

Montemà è uno di quelli che bisogna tenere d’occhio. Sul serio. E’ un arma di diffusione di informazioni strategiche. Macina un video al giorno ed è Torrenziale.

Reporter diffuso è una trasmissione condotta da Marco Montemagno in onda su Sky TG 24 che parla del cosiddetto Citizen Journalism (alla lettera giornalismo del cittadino), ovvero il fenomeno sempre più in crescita del “reporter diffuso” (da qui il nome del programma), un modo innovativo di concepire il reportage giornalistico, in questo caso realizzato dall’utente comune. Dalla stagione televisiva 2008/2009 il nuovo titolo della trasmissione è Io reporter.

Il dominio dei luoghi comuni non è tanto la Biblioteca dello studioso di Storia, quanto lo scrittoio dell’uomo di media cultura. Prof. Antonio Consiglio “La Rivoluzione del 1799” Rusconi.

 

 

 

 

Nikola Tesla

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Nikola Tesla a 34 anni, 1890

Il genio in un uomo che voleva fare uscire l’Umanità dalla tenebra. Portare la luce a tutti e combattere una paura ancestrale: la paura del buio.

Riesce ad inventare qualcosa che potrà essere donata all’intera umanità affinchè tutti possano beneficiarne: La corrente elettrica in tutte le case del pianeta. Gratis.

Avete idea di che cosa stiamo parlando? Ma non andò così. Se solo provassimo a capire la quantità di danaro che può muovere un idea del genere dovremmo usare tanti zeri da perderci la testa! Eppure, qualcuno approfittò del genio altrui per arricchirsi e cambiare per sempre i destini dell’umanità.

https://it.wikipedia.org/wiki/Nikola_Tesla

“L’uomo che inventò il Ventesimo secolo” e “il santo patrono della moderna elettricità”. Robert Lomas, The Man who Invented the Twentieth Century, Londra, Headline, 1999

Negli Stati Uniti Tesla fu tra gli scienziati e inventori più famosi, anche nella cultura popolare. Dopo la sua dimostrazione di comunicazione senza fili (radio) nel 1893, e dopo essere stato il vincitore della cosiddetta “guerra delle correnti” insieme a George Westinghouse contro Thomas Alva Edison, fu riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici statunitensi.

Molti dei suoi primi studi si rivelarono anticipatori della moderna ingegneria elettrica e diverse sue invenzioni rappresentarono importanti innovazioni tecnologiche.

In una notte buia e tempestosa mi appresto a scrivere la mia bibliografia, parziale e monca o qualsivoglia, è la MIA bibliografia. Per evitare al sinedrio oscenità, da qui in poi è a mio insindacabile giudizio bandito chiunque si lascia andare a commenti volgari e nocivi all’impegno che si è dato lo scrivente. Detto questo, Benvenuti. Benvenuti nel mio angolo dei libri. Quel posto che da troppo tempo non ho a disposizione, che voglio ricreare qui come l’ho concepito.

Di una bibliografia personale fanno parte una scelta di libri che ha costituito materiale di lettura negli ultimi trentacinque anni, avendo contratto da giovane, oltre a tutte quelle brutte malattie che avevano focolai nelle scuole, quella bruttissima di leggere. Perchè per tanti anni della mia vita ho sempre avuto per le mani tutti i libri che volevo. Perchè dico bruttissima?…Perchè è quel tipo di passione che ti porta a fare delle domande. E da queste parti, le domande le fà solo la polizia!

In realtà, credo che la conoscenza rende l’uomo libero. Credo che più sappiamo e meglio stiamo. Più sappiamo e più siamo capaci di risolvere questioni complesse. In realtà ho paura. Ho una paura fottuta che siamo al cannibalismo culturale. Con un uso spropositato della propaganda che galleggia su di un popolo di anziani. Irosi, sgorbutici, gorgoglianti di gotta intasa dalle multifilter muratti fumate a due pacchetti al giorno. Cerei nelle loro diete da uccellini, si trascinano seguite dal carrello della spesa. E che Spesa!

La Bibliografia personale che voglio scrivere necessita di alcuni strumenti preliminari. Che sono i meta-libri. Libri che ti permettono di capire altri libri ed organizzarli.

Letteratura, Storia, Geografia, Economia, Sociologia, Antropologia, Musica, Fotografia, reportage, Diaristica, Atlanti e mappe, Religioni ed Astronomia.

Meta-libri

Come si scrive una tesi di laurea U. Eco

On writing  S. King

Bradbury , Hesse, Chatwin…

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